Insulti sessisti segreti emersi da scheda di voto nei confronti della consigliera comunale di minoranza Irma Melini: il presidente del consiglio propone di sottoporsi alla perizia calligrafica.
Durante il consiglio comunale di martedì scorso lo scandalo istituzionale: un/a consigliere/a – durante una fase di voto – aveva scritto sulla sua scheda “Irma la t****” ai danni (della poi eletta) Irma Melini e scatenando prima l’uscita dall’aula consiliare della consigliera stessa accompagnata dalle colleghe, poi la sospensione della seduta. Ad aprire la scheda era stato il consigliere Michele Caradonna che, imbarazzato, aveva prontamente definito nulla la scheda. Di seguito il presidente del consiglio Pasquale Di Rella aveva stigmatizzato l’atto. Atti di solidarietà sono giunti dal mondo politico, dell’informazione e dalla società civile.
Ma è di stamani la decisione – e il comunicato ufficiale – del presidente della massima assise di Bari, Pasquale Di Rella, di manifestare piena disponibilità a sottoporsi spontaneamente – nelle forme e nei modi che la collega Irma Melini e il suo avvocato riterranno opportuni – a perizia calligrafica. Di Rella, nel comunicato, ha invitato tutti gli altri partecipanti al voto segreto “incriminato” a manifestare identica disponibilità, per giungere, nel più breve tempo possibile, alla identificazione del responsabile del becero insulto ai danni della consigliera Melini. Rivolge, inoltre, un accorato appello all’autore dell’insulto affinché si assuma pubblicamente la responsabilità dell’insano gesto e chieda scusa ad Irma, al consiglio comunale ed alla Città. “La politica – ha stigmatizzato – in questo caso, deve assolutamente arrivare prima della magistratura perché solo così – forse – potremmo restituire all’istituzione la dignità perduta”.