Un ordine del giorno per deliberare solidarietà e dissenso dei confronti della riforma scolastica approvata dal governo Renzi sta per approdare in consiglio comunale. “Il suddetto Ddl – è riportato nell’odg – introduce norme ambigue e arbitrarie che minano profondamente sia la qualità dell’insegnamento che i diritti dei lavoratori, affidando una delega in bianco al potere del singolo e privando la scuola di una delle sue caratteristiche peculiari: (che è, ndr) la collegialità delle decisioni”. “L’equiparazione – è scritto ancora – delle scuole pubbliche di stato alle scuole private “paritarie” tradisce la natura
universalistica dell’istruzione pubblica, alimentando particolarismi sociali, culturali e confessionali che disgregano il tessuto comune della cittadinanza, che la Costituzione tutela vietando il finanziamento pubblico alle scuole private”.
Per questi e per tutti gli altri motivi riportati nel documento che dovrebbe approdare in consiglio, il comitato ‘Casamassima per la scuola pubblica’, ha chiesto (e ottenuto) di incontrare per un confronto preventivo l’assessore all’Istruzione Francesco Cristofaro, che si sarebbe impegnato a farsi portavoce dell’istanza. Tra le richieste inserite nell’odg, quelle di deliberare il dissenso nei confronti del Ddl ‘La buona scuola’, di esprimere vicinanza e solidarietà ai lavoratori della scuola in stato di agitazione, e di inviare la mozione al presidente del Consiglio e al Ministro della Pubblica istruzione, ai deputati del territorio, nonché al presidente della Regione Puglia e al Consiglio regionale tutto, al sindaco della Città metropolitana di Bari, ai sindaci dei Comuni limitrofi e a tutti agli organi di stampa, “al fine di sensibilizzare gli enti e l’opinione pubblica riguardo le problematiche del mondo della scuola e le iniziative di protesta in atto nei nostri territori e consentire la diffusione di un’informazione corretta”.
Per la cronaca, lo scorso 5 maggio a Bari, furono 25mila i lavoratori della scuola a sfilare in corteo aderente a uno sciopero massiccio che non si vedeva da decenni.
[pubblicato su il foglio di Maxima del 17 luglio 2015]